Vi rubo un po' di tempo per pubblicizzare un'iniziativa poetica che avrà luogo nei prossimi giorni .
Si terrà infatti in quel di Ancona dal 5 all'8 giugno 2008 la terza edizione del festival di poesia "La punta della lingua".

Per descrivervi l'evento userò le stesse parole che Luigi Socci ha usato per presentare il festival:
"Il festival di poesia “La Punta della Lingua” giunge quest’anno alla sua terza edizione, aprendosi a contaminazioni internazionali e con un occhio di riguardo ai giovanissimi. È da loro, ce lo ripetiamo da sempre, che bisogna partire per salvaguardare la consapevolezza dei lettori (e del pubblico) di
domani. Da quella fascia d’età in cui, un po’ troppo vorticosamente, calano gli indici di lettura (e di scrittura). E non a caso diamo il via alle danze con il formidabile strumento divulgativo della gara di poesia ad alta voce del poetry slam, figlio meticcio delle tenzoni medievali e dei certamina rinascimentali ma anche del free style dei rappers americani.
Momento conclusivo di un ciclo di laboratori di poesia tenuti nelle scuole marchigiane, durante l’anno, sotto il coordinamento di Valerio Cuccaroni, da alcuni dei più promettenti giovanipoeti della nostra regione.
Non mancherà, visto il successo dello scorso anno, l’appuntamento con la video poesia, il più avanzato (per ora) degli avamposti nel secolare e sempre rinnovato intreccio di immagine e parola (scritta o detta).
Mai come quest’anno, inoltre, il festival sarà una festa della poesia, un party vero e proprio addirittura,
grazie alla presenza, per la prima volta in Italia in questa veste, del pj (dj di poesia) Rayl Patzak, da Monaco, e del suo set poetico-musicale che sta animando da alcuni anni, in modo decisamente
originale, i dancefloor di mezza Europa.
Poesia e musica, poesia e immagine, poesia e danza persino, poesia e qualcos’altro insomma. A pari merito, con pari dignità e con quel sano relativismo necessario a contrastare tentazioni, anche estetiche, all’integralismo e all’assolutismo.
Perché la poesia è un'arte come un’altra e solo sottolineandolo si può evitare il forzoso isolamento iper-uranico che la attrae così magneticamente.
Solo continuando a ripetercelo si può ribaltare l’assunto, mai dichiarato ma ahimè troppo frequentemente praticato, che la poesia si faccia innanzitutto per i poeti. Siamo invece convinti che debba essere fatta da umani per umani.
Esempi diversi di questo modo di intendere la poesia sono i nostri poeti ospiti: Alessandra Berardi, Gianmario Villalta, Giuliano Mesa e Patrizia Cavalli.
Chiuderà il festival un’anteprima assoluta: una lettura scenica di testi di Franco Scataglini, il “nostro” maggior poeta, con musiche di Giovanni Seneca eseguite dal vivo in ensemble e la voce recitante di David Riondino, il cui accento toscano vuole essere un consapevole omaggio a un autore, come
Scataglini, con un piede così fortemente radicato nel territorio e l’altro, grazie alla forza della sua poesia, libero di andare ovunque".
Luigi Socci (direttore artistico del Festival)
| inviato da
Salvatore Sblando il 4/6/2008 alle 11:50 | |